PAMPIG MODISCH
Little Italy
LOST TAPES FROM THE NEAPOLITAN – LUCANIAN AVANT-GARDE & NEW WAVE BAND MADE BETWEEN 1983 – 1985
Naples 1982, the earthquake leaves rubble and dismay, unease and misery, smuggling and heroin.
The reconstruction is a shadow that will last more than a decade, it is a shady deal between bureaucrats and criminals.
Napoli è un cantiere a cielo aperto e il riscatto dietro l’angolo, a passo di tango argentino, nella fantasia, nella cabala, nei più stretti vicoli dei sogni, è di là da venire. C’è la musica-musica del neapolitan power, che conquista la ribalta nazionale, e un enigma chiamato VESUWAVE, oscuro e marginale (soprattutto per chi non l’ha vissuto), che tale resta, a distanza di anni.
Napoli non è un paese per giovani band, per niente avvezze alla tradizione, al bel canto, e l’industria discografica abita un mondo platonico e incorruttibile, oltre la volta celeste.
Così, cinque lucani di Potenza e dintorni, e tre Napoletani – un numero spropositato di ‘cape’ toste – si battezzano Little Italy, probabilmente in omaggio alla Little Italy per antonomasia, quella di New York, imparentandosi ai vari Talking Heads, Contorsions, Polyrock, B-52’s, Konk, Liquid Liquid. Si concedono la libertà di sperimentare calcando i palchi dei Festival della Penisola più attenti alle nuove onde, ma anche quelli di trasmissioni mainstream, quali il ‘Costanzo Show’ e ‘L’Orecchiocchio’, sfoggiando perizia tecnica e pose ieratiche. Non passano inosservati, insomma, ma a dispetto della gavetta e dei chilometri macinati in tre anni di attività (82/85), riescono a immortalare su microsolco un paio di brani e nulla più.
Fragments è una compilation con materiale d’archivio che Futuribile Records stampa su vinile dopo aver rintracciato e restaurato vecchi nastri inediti dell’epoca, messi a disposizione dagli stessi membri della band. La raccolta, contenente sette tracce, mette in luce una band in continua trasformazione, pur nel suo breve volgere, e ne tratteggia pulsioni e capacità. I Little Italy hanno una sezione fiati che conferisce vivacità cromatica, un groove chitarristico tipicamente mutant funk, due voci femminili fatali e svampite che parlano molte lingue (inglese, francese, italiano) e recitano collage di testi criptici, o per meglio dire “fragments”, evocando la modernità attraverso no-sense e citazionismo colto; un fremito funk nelle basslines e un drumming che non disdegnano il battito disco e sornione di certa italo da easy listening, elegante e raffinata. Un sound sofisticato, al giusto grado di fusione, propriamente New Wave, che nei passaggi più newyorchesi, ricorda quello vulcanico e sudaticcio dei coevi e (in parte) concittadini Bisca, altra band fuoriuscita dal coro. Il vento caldo del Mediterraneo che soffia su alcune tracce ne certifica la provenienza, e l’esotismo porta la band ad abbeverarsi all’oasi dell’evasione.
Del resto proprio l’evasione – da un mondo che non contempla la banalità – è la summa del pensiero ‘80. (A cura di Fabio Astore)
ffp3 extended
Breathing mask fashion by Zhijun Wang, Peking.
Young Chinese Workers






It is 8:30 at night. A group of young workers are busying processing products at a plant in Zhuhai city, South China’s Guangdong province. They have been working for nearly 10 hours. All of them are born in the late 90s and come from rural areas outside the province. Wearing blue uniforms and having peculiar hairstyles, they make a living by repeatedly working on the assembly lines and contributing as one of the forces of the city’s construction.




The African Society of Elegant People — the “SAPE” — was born in the years after the independences of Congo-Brazzaville and Zaire.These dandies were documented by a Belgian photographer named Alexandre Van Enst, who currently lives in the Congo. Find more here.
take my picture
Short interview with Tim Blanks about street photography becoming a parody of itself.
Electric Jungle


KENZO commissioned London-based illustrator and art director Mat Maitland created a small film bringing to life the clothes and accessories.
2013 color forecast
Rainbow Unicorn
Oh, almost forgot: We started a new, a more ‘money’ focused project. It’s called ‘Rainbow Unicorn’ and you can find more info on our brandnew website.
Scheiße by Schamoni

Ich beschäftige mich als Mensch und Künstler schon seit Jahren intensiv mit dem Thema Scheiße. Nur fehlte mir die zündende Idee diesem faszinierenden Sujet einen wertigen und glamourösen Rahmen zu geben.
Erst die Zusammenarbeit mit dem Goldschmied Jonathan Johnson und der Fotografin Dorle Bahlburg führte zum entscheidenden Schritt in Richtung der Kollektion die wir Ihnen hier anbieten können.
Jetzt in den Zeiten der Krise aus Gold Scheiße zu machen und damit den herkömmlichen Produktionszyklus umzudrehen ist nicht nur ein künstlerisches sondern auch ein politisches Statement. Wir freuen uns im übrigen mit dem gleichen Inhalt schon bald im Bereich der Patisserie und der Welt des Parfüms aufwarten zu dürfen.
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